Incontro con l’istituto Firpo Buonarroti alla Camera di Commercio di Genova

IL SECOLO XIX - IL GIORNALE IN CLASSE
Camera di Commercio Genova: “Tecnologia green e viaggi su misura: così il Turismo prende il volo”
Incontro con l’istituto Firpo Buonarroti
ANNALISA RIMASSA
14 Dicembre 2022
Genova – “Oggi non compriamo più un prodotto o un servizio, ma l’idea di un sé migliore”. Attingendo a neuroscienze e filosofia, le parole di Sara Padovano psicologa e responsabile del Centro Ligure per la Produttività della Camera di Commercio come un’onda arrivano agli studenti, – una settantina di volti attenti – , sotto agli affreschi della sala del Bergamasco nel palazzo dei Rolli in via Garibaldi: inconsueta sede per una lezione di istituto. Ma, questa del 14 dicembre 2022 non è una lezione come le altre.
E’, piuttosto, l’ultimo incontro per il 2022 de “Il Giornale in classe”-Gic il progetto che dall’anno 2000 Camera di Commercio di Genova e Secolo XIX portano avanti per far dialogare scuola e mondo del lavoro. Oltre il necessario distanziamento Covid, ormai superata la fase on line, gli incontri sono tornati in presenza.
Al microfono, questa volta, sono sette donne: tutte illustrano la nuova frontiera del lavoro, quello turistico, speranzosa chanche per un’Italia che tra nuovi entusiasmi e fondi in arrivo ( quelli del Pnrr- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ) scommette sulla ripresa.
Non basta dire alle classi per le classi VE, VTuristico e III E turistico,del Firpo Buonarroti che l’Italia è un posto meraviglioso e che la Liguria e Genova offrono ruvidezza e bellezza fascinosamente amalgamate.
Secondo i dati del sito Excelsior, una miniera di dati in tempo reale, il turismo, inesauribile fonte emotività, vive anche di dati reali: sono 60 mila le risorse cercate dalle aziende nel settore che sta vivendo una stagione inedita: “Al posto del gadgets si porta a casa il parmigiano reggiano “. esemplifica Padovano il volto contemporaneo del viaggiare per divertimento: “Tutti vogliamo emozioni dagli itinerari” sostiene.
Anche grazie all’intervento di Barbara Banchero (Camera di Commercio di Genova) si apprende il turismo del nuovo millennio.
Il turismo del post pandemia, è in certo senso come un vestito sartoriale. A tagliarlo su misura sono figure innovative quali la travel designer, destination wedding planner o la travel blogger.
Racconta a questo proposito, Giada Marabotto . “Non è vero che la classica agenzia di viaggi non esiste più”. Piuttosto, si fa largo un esperta o esperto che studi itinerari personalizzati dopo aver attentamente ascoltato il cliente: “La base sono le emozioni che il viaggiatore potrà provare. E’ questa la vera differenza tra le tradizionali agenzie di viaggio e quelle di oggi” sottolinea Giada Marabotto sempre nell’intento di guidare i ragazzi nel grande mare del lavoro futuro.
Il sentire il cuore che batte forte, una gioia per gli occhi e un provare qualcosa di lontano dalla propria quotidianità stando in mezzo a popoli sconosciuti è ciò che guida un travel designer, architetto del viaggio ad personam: che a ben guardare, si nutre anche di piccole cose quali il provare a preparare il pesto o impastare la focaccia al formaggio con uno accanto un famoso chef.
Tra le richieste insolite c’è la caccia al tesoro, dice Marabotto, alludendo al centro storico di Genova dove spesso il gioco a tappe incornicia il classico giro nei vicoli., Ciò accade specialmente negli eventi di team building, dove lo scopo è quello di formare i lavoratori di un’azienda.
Le esperienze del buon cibo spiccano anche nella lista dei desideri di chi si sposa sognando un romantico made in Italy: ed tutto compito di una destination wedding planner esaudirli.
"Molte sono coppie che vogliono celebrare il matrimonio in Liguria in una sorta di ritorno perché uno di loro, tra gli sposi, ha origini liguri – precisa Sara Bardola che organizza appunto, feste di matrimonio per stranieri: “Il viaggio per sposarsi in Italia predilige Portofino e le Cinque Terre. Per questo lavoro, sono necessarie ad esempio, empatia, conoscenza del territorio e delle lingue straniere” racconta agli studenti Bardola che ha in programma un super party: una coppia molto vicina all'entourage dei reali di Danimarca si sposerà in Liguria.
Ma non ci sono solo le nozze dai mille invitati tra gli incarichi della destination wedding planner ligure: “C’è anche chi mi contatta per una festa da una ventina di ospiti, tutti da sistemare in Liguria”.
Anche Bardola, come le altre imprenditrici relatrici, si è fatta da sola: laurea in Scienze della comunicazione, master, lavoro dipendente trasformato nel tempo in una azienda ben avviata: “Ci sono solo io, una dipendente”, narra la destination wedding planner ligure ai ragazzi con un sorriso, la sua storia di passione e tenacia.
Non è da meno la travel blogger Monica Bruni che diffonde altri dati: “Nel 2021, in Italia, sono stati spesi 294 milioni di euro in influencer marketing”. A riprova che cliccare per scegliere è sì un uso più che consolidato ma anche un lavoro vero: “Importante è avere un canale di proprietà, avverte. Anche il suo è un lavoro di progettazione ascoltando e riascoltando i desideri del turista.
Di certo, il viaggio su misura quello che rispetta la personalità e non gli standard, supera la barriera tra generazioni. Compresa quello che vuole i viaggi studio esclusiva scelta delle scolaresche: esistono anche i soggiorbni over 5o e quelli genitori-figli allarga l’orizzonte l’intervento di Sara Iacono esperta sel settore.
Ed silenziosamente attenta la platea dei ragazzi. Il futuro è molto vicino: l’istituto di via Canevari vanta una formazione particolarmente rispettosa del mercato del lavoro e di una formazione adeguata.
Ma, tra diploma ed occupazione a volte si allarga ancora la distanza: i dati del sito di Unioncamere parlano della continua ricerca a Genova, di professioni turistiche: sono state 9 mila 120 l richieste di lavoratori nel settore della ristorazione e mille e 300 quelle nell'ambito dell’accoglienza in generale. Almeno la metà, però, nel curriculum devono presentare esperienze di lavoro precedenti. Commenta a questo proposito il docente di Diritto Valter Murru accanto alla collega Giorgia De Chiara: “Tramite attività e stage già a scuola cerchiamo di arricchire le esperienze dei ragazzi. Anche se il Covid ci ha molto danneggiato”, è l’amara constatazione.
Ma, tra le ondate di difficoltà apre un vasto spiraglio di ottimismo Michela Giustini director empolyer branding &talent acquisition Hr di Costa Crociere: “Siamo un’azienda dal cuore genovese, che stipula contratti in italiano ed è qui”, fa sapere ai ragazzi suggerendo di arricchire il curriculum con la conoscenza delle lingue straniere.
Diplomata al Nautico di Genova quando le alunne erano una decina, viaggi intorno al mondo come capitana, oggi Giustini lavora a terra ad occuparsi del personale di bordo.
"Imbarcarsi è un’esperienza unica e arricchente: hai-. esemplifica – colleghi che parlano anche 40 lingue diverse e hai una certezza: torni a casa”, si rivolge Giustini particolarmente a chi teme un lavoro lontano dalla propria comfort zone.
Moglie e mamma, l’ufficio ora a Genova e nel cuore quello al timone delle navi, la capitana Giustini è una carica di entusiasmo verso la giovane platea: “Vantiamo come azienda una grande sensibilità per la sostenibilità anche sociale”.
Ed illustra, Michela Giustini, una recente figura professionale: l’environmental officer. Quest’ultimo ruolo, figlio del nostro millennio afflitto dal senso di colpa per aver maltrattato la Terra, è salito a bordo proprio per garantire il rispetto di regole green.
Ma non solo: l’essere sensibili al tema ecologico e del risparmio energetico, anche a bordo delle navi rinnova le possibilità di occupazione. La tecnologia impone capacità e preparazioni stem e green: basti pensare, fa sapere la rappresentante di Costa, che la flotta vanta ad esempio gli scrubs vere e proprie docce dell’aria uscente dai fumaioli e un severo riciclo del vetro: i contenitori utilizzati dopo i trattamenti necessari tornano alle cucine delle navi che tra l’altro vantano un primato. Quello di 1 milione di pasti già donati alla Comunità di Sant’Egidio e al Banco alimentare. “Sono quelli non toccati – illustra Giustini – e che sono organizzati da lavoratori volontari”.